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Fondo Nazionale Reddito Energetico 2024

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Reddito Energetico 2024:
una nuova opportunità per le famiglie italiane

Il 2023 si è chiuso con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del nuovo Reddito Energetico, un incentivo a fondo perduto che consentirà a numerose famiglie italiane di accedere alle energie rinnovabili e di ottimizzare così i propri costi energetici. In attesa dell’apertura della piattaforma informatica per la presentazione delle domande, vediamo insieme quali sono i punti salienti di questa nuova agevolazione.

Finalità e risorse del Reddito Energetico 2024

L’8 novembre 2023 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 261 il testo del Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica che istituisce il Fondo nazionale per il Reddito Energetico, un nuovo sostegno economico nato per aiutare le famiglie italiane con ISEE più basso e permettere loro di usufruire delle energie rinnovabili rendendo la propria casa più green.

Lo Stato mette a disposizione 200 milioni di euro, 100 per ogni annualità 2024 e 2025, da ripartire maggiormente nelle regione del Sud Italia (80% per Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Puglia, Molise, Sardegna e Sicilia e 20% per le restanti regioni). Il fondo potrà poi essere incrementato su base volontaria da Regioni, Province e altri enti pubblici o no-profit.

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Chi può accedere al Fondo Nazionale per il Reddito Energetico 2024?

Proprio per rendere lo sviluppo sostenibile alla portata di tutti, il nuovo Reddito Energetico è dedicato ai nuclei familiari con Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) inferiore a 15.000 euro annui o a 30.000 euro annui nel caso ci siano 4 o più figli a carico. Ogni nucleo potrà presentare una sola domanda e ricevere quindi l’agevolazione una sola volta. Il finanziamento si intende a fondo perduto, il che significa che non dovrà essere restituito come avverrebbe invece per un prestito.

Gli interventi ammessi al Reddito Energetico 2024: caratteristiche e limitazioni

Il Reddito Energetico si pone come obbiettivo quello di rendere le case degli italiani più rinnovabili consentendo alle famiglie di risparmiare sui costi energetici dell’abitazione. L’incentivo vede quindi gli impianti fotovoltaici come protagonisti di questo cambiamento. I sistemi riconosciuti dal Fondo nazionale devono essere realizzati sull’unità immobiliare di residenza anagrafica del nucleo familiare, collegati alla rete in assetto di autoconsumo e ad uso di un’utenza intestata al beneficiario o altro membro del nucleo familiare. Gli impianti fotovoltaici ammessi al Fondo devono avere una potenza nominale compresa tra i 2 e i 6 kW (e comunque di potenza non superiore a quella già disponibile in prelievo sul punto di connessione) e devono essere necessariamente progettati e installati da imprese abilitate.

Oneri e onori del Reddito Energetico 2024: quanto conviene e quali sono gli obblighi connessi?

Le famiglie che otterranno il Reddito Energetico potranno contare su un importo importante in loro favore, conteggiato sommando una quota fissa di € 2.000 ad una quota variabile di € 1.500 per kWp installato. Volendo fare un semplice esempio, su un fotovoltaico da 4 kWp il contributo sarà di € 2.000 come quota fissa e di € 6.000 come quota variabile per un totale di € 8.000. Va da sé che, visto l’aiuto notevole concesso dallo Stato, l’intervento oggetto dell’incentivo dovrà garantire alcuni servizi per almeno 10 anni come una polizza multi-rischi, un servizio di manutenzione del sistema e un monitoraggio puntuale delle performance. La famiglia a cui viene riconosciuto il Reddito dovrà poi sottoscrivere una convenzione con il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) e attivare un servizio di Ritiro dedicato al fine di cedere al GSE l’energia elettrica non auto-consumata e indispensabile proprio per alimentare il Fondo.

Modalità di presentazione delle domande: la procedura on line

L’esatta procedura per la richiesta del Reddito Energetico è in via di definizione e si attende a giorni la pubblicazione di apposito decreto della Direzione generale incentivi energia del Ministero. In ogni caso, sappiamo già che la richiesta andrà caricata on line su una piattaforma informatica gestita dal GSE e che le istanze saranno accolte secondo un ordine cronologico di presentazione tramite il meccanismo della procedura a sportello.

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